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Domenica pomeriggio
Catarina Restelli


sogno e realtà

Domenica pomeriggio a Monza. Una domenica come tante, d'estate, nemmeno troppo calda.
Ti trovi in stazione per prendere un treno verso la Brianza. Entri, volgi lo sguardo al tabellone delle partenze e poi decidi che è venuta l'ora di fare il biglietto. Già, vorresti solo fare il biglietto… e ti cadono letteralmente le braccia! Credi di vivere in un incubo ed invece ti accorgi che è tutto vero, la dura realtà.
Sì, perché nella stazione del capoluogo della Brianza c'è solo una macchinetta in funzione (quelle per le Nord non vanno bene, non ti fanno il biglietto per la tua meta). La biglietteria è chiusa, non c'è il personale, allora non hai scelta, ti armi di pazienza e ti metti in coda dietro ad una ventina di persone che attendono il proprio turno.
Solo dopo alcuni minuti ti accorgi che l'unica macchinetta non accetta i contanti!! Cioè, ti rendi conto, con terrore, che potrai salire sul treno munito di biglietto solo se possiedi una carta di credito o una tessera bancomat (sì perché anche l'edicola vicina è chiusa). La notizia si diffonde rapidamente tra coloro che si trovano in coda alle tue spalle. Chi sorride incredulo, chi sbuffa ed impreca contro lo Stato e il ministro dell'Economia, chi fa spallucce ma ripete a bassa voce “c'era da immaginarlo… comunque è una vergogna”. Tutti depongono in tasca o nel portafogli le monete e le banconote preparate, che non potranno essere utilizzate.
Incredula ti avvicini al monitor della macchina, vuoi controllare di persona. Alla fine devi arrenderti davanti ad una scritta perentoria e chiara: “non si accettano contanti!”. A questo punto non hai davvero più alternative: puoi solo dirigerti verso il binario giusto, salire sul treno e trovare il controllore entro la prima fermata del tuo viaggio.

Il capotreno è una ragazza sui trent'anni o poco più, stretta in una divisa dura e poco ospitale, stringe in una mano un taccuino e con l'altra depone nel marsupio il cellulare. Ti avvicini ed uno sguardo interrogatore spunta dalla frangetta bionda: lei ti squadra, poi vede la fila di persone dietro di te pronte ad “elemosinare” un biglietto e sbuffa sonoramente, con aria di sufficienza.
Domenica pomeriggio, devi prendere un treno, la capoluogo della verde Brianza non ti mette nelle condizioni di poter fare il biglietto prima della partenza. Allora ti ritrovi ad elemosinarlo dal capotreno che ti tratta come se fossi una mezza delinquente. Ha appena redarguito due ragazzi di colore saliti senza biglietto, lei è già carica… ora viene il tuo turno. “Buon giorno, mi scusi, non ho potuto fare il biglietto in stazione, a Monza c'era solo una macchinetta e non accettava contanti. Come dice... l'edicola? No, è domenica, è chiusa… non potevo proprio farlo, non la sto prendendo in giro… ma si immagini, se avessi voluto viaggiare senza biglietto sarei venuta a cercarla?...”

Ma poi ho pensato: che si tratti di una misura antiriciclaggio del governo ?

Catarina Restelli


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  21 luglio 2012